Comune di Pioltello
Fotografia area Comunicazione
11 Novembre 2010

SCUOLA E INTEGRAZIONE, TUTTE INSERITE LE 10 FAMIGLIE ROM

Lunedì 15 novembre, a un anno e pochi mesi dall'avvio del progetto, lascia Pioltello l'ultima delle 10 famiglie Rom inserite nel programma 'Scuola e Integrazione', operazione unica in Italia in tema di integrazione dei rom, sicurezza sociale e prevenzione della microcriminalità, avviata dal Comune di Pioltello in collaborazione con la Prefettura di Milano e la Casa della Carità all'indomani della grande operazione di sgombero, il 6 agosto 2009, dei circa 200 rom che occupavano abusivamente la Cascina Bareggiate all'interno del Parco delle Cascine.

Il progetto non è nato dopo lo sgombero, al contrario era già pronto in tutti i suoi aspetti sin dal maggio 2009, ovvero tre mesi prima dell'operazione di pubblica sicurezza nel grande edificio rurale: questa pianificazione lungimirante è stata una scelta politica dell'Amministrazione, in particolare del Sindaco Antonello Concas, vero ispiratore del programma, ed è stata finalizzata a evitare che dopo la demolizione della cascina i suoi ex occupanti abusivi si sparpagliassero come di consueto in altre zone della città o della provincia di Milano, spostando solo di pochi chilometri i problemi di convivenza con i residenti.

Lo spirito del piano è stato quindi la prevenzione, nella convinzione che solo l'educazione dei bambini, la loro regolare frequenza scolastica e l'acquisizione sin dalla tenera età dei valori della convivenza civile e del rispetto della legge possono formare persone coscienti, che pur nella diversità culturale e nella specificità del proprio stile di vita possono convivere armoniosamente con il resto della popolazione, senza derive nell'illegalità e nella criminalità.

Al programma 'Scuola e Integrazione' sono stati ammessi come detto 10 nuclei familiari fra quelli che alloggiavano abusivamente nella Bareggiate, per un totale di 50 persone (19 adulti e 31 bambini): a loro è stata data la possibilità di continuare a vivere, seppur provvisoriamente fino alla conclusione del progetto, nell'area della cascina demolita, ma questa volta con pieno diritto legale e con tutti i requisiti sanitari, non più in un edificio fatiscente ma in un'area di sosta attrezzata con dignitose sistemazioni abitative.

La scelta delle 10 famiglie è stata fatta sulla base di precisi e rigorosi requisiti: che i bambini fossero stati iscritti e avessero frequentato le scuole del territorio di ogni ordine e grado nell'anno scolastico 2008-2009 all'epoca in via di conclusione; che i familiari maggiorenni non avessero commesso reati contro la persona o non fossero implicati in indagini su tali reati; che tutti gli ammessi al programma si impegnassero a rispettare i contenuti del patto per la legalità e socialità.

L'Amministrazione, da parte sua, si è impegnata a favorire l'inserimento sociale e lavorativo dei capifamiglia, attraverso i Servizi Sociali guidati dal dirigente Franco Bassi e dall'Assessore Saimon Gaiotto. con la collaborazione della Casa della Carità: in qualche caso è stato trovato un lavoro in Romania, nella maggior parte dei casi lavori socialmente utili in cooperative o aziende sul territorio milanese, ferma restando per tutti la rigorosa osservanza della frequenza scolastica dei figli, numerosi in tutte le famiglie, e tenuti in questo modo al riparo da qualsiasi impiego in attività di accattonaggio o addirittura illecite. Via via che i capifamiglia venivano inseriti lavorativamente e quindi socialmente, lasciavano l'area insieme alle loro famiglie, in qualche caso tornando in Romania, in altri acquistando una casa, in altri ancora affittandola.

Nel periodo di 15 mesi in cui accadeva questo, le forze dell'ordine hanno registrato a Pioltello e in tutto il circondario una sensibile diminuzione dei reati contro il patrimonio, mentre rilevamenti fra la popolazione 'fragile', come gli anziani, evidenziavano una percezione di maggior sicurezza. Adesso l'area di sosta è completamente libera dalla presenza delle 10 famiglie, e il Parco delle Cascine, per il quale il PGT prevede il completo passaggio in mano comunale e la riqualificazione, può finalmente essere utilizzato per i fini previsti.

“Questo progetto è stato un grande successo – dichiara il Sindaco Concas –, un esperimento unico a livello nazionale che dimostra che esiste una strada alternativa agli sgomberi fini a sé stessi, che lasciano i problemi irrisolti o al massimo li spostano da una città all'altra. Noi invece abbiamo impostato un programma basato sulla partecipazione della città, coinvolgendo le scuole, che hanno dato una risposta eccellente, le parrocchie, che hanno svolto un ammirevole ruolo di accoglienza, nello spirito più vole solennemente ricordato dall'Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, e anche la realtà produttiva, che si è fatta carico dell'inserimento lavorativo dei capifamiglia. Grazie all'appoggio della Casa della Carità di don Virginio Colmegna e al sostegno della Prefettura di Milano a partire dallo stesso Prefetto Gian Valerio Lombardi, abbiamo quindi raggiunto un obiettivo alto: coniugare accoglienza e legalità dando una risposta al malessere della cittadinanza, sicuramente preoccupata dalla forte presenza di rom in città, senza però fare inutili azioni di forza. E gli stessi rom hanno pienamente collaborato, come dimostra la totale assenza di incidenti nel corso dell'intero progetto. La Polizia Locale, che ringrazio anch'essa, ha garantito il regolare svolgimento delle operazioni contribuendo alla riuscita di un'operazione complicata ma di grande successo”.

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