Comune di Pioltello
Fotografia area Comunicazione
13 luglio 2012

GIOCO D'AZZARDO: CONCAS LANCIA UNA CAMPAGNA DI EDUCAZIONE CIVILE

Dopo il nulla osta della Questura di Milano all’apertura dell’esercizio a Seggiano, il primo cittadino di Pioltello rilancia con azioni volte a contrastare il gioco d’azzardo legalizzato. «Promuoveremo azioni sia sul piano culturale che su quello normativo»

Pioltello, 13 luglio 2012 – «La Questura di Milano ci ha comunicato di aver autorizzato l’apertura di un esercizio dedito esclusivamente al gioco con apparecchi a Pioltello». Sono queste le prime parole del Sindaco di Pioltello, Antonello Concas, relativamente all’autorizzazione emessa dalla Questura di Milano per il rilascio della licenza d’esercizio alla sala videopoker di Seggiano.
«È evidente che la normativa italiana riconosce alla Questura il potere di rilasciare autorizzazioni di questo tipo – prosegue Concas – L’aspetto più preoccupante dell’intera vicenda è che le autorità locali non possono avere voce in capitolo e per questo ci sentiamo scavalcati e privati dell’autonomia che ci viene riconosciuta dalla Costituzione. Ciò che traspare è una chiara mancanza di autonomia dei territori: non si pensa al bene della città ma a ciò che la legge consente o non consente. Il regolamento della città di Pioltello parla chiaro, e ha stabilito che non si possono aprire esercizi di questo tipo entro 500 metri da determinati punti sensibili che abbiamo individuato, che sono le scuole, i centri di aggregazione giovanile e i centri sociali per la terza età. Il motivo è che questi esercizi non sono compatibili con l’idea di città che abbiamo per Pioltello. Il vero problema, comunque, è che esiste un regolamento regionale che consente l’apertura indiscriminata di questi esercizi e che vanifica gli sforzi degli enti locali per contenerne la diffusione.
L’Amministrazione Comunale di Pioltello – conclude Concas – stigmatizza questo fatto, frutto di una normativa lacunosa che toglie alle amministrazioni locali qualsiasi capacità decisionale. Non intendiamo comunque accettare passivamente questa imposizione dall’alto e rilanceremo, sia sul piano culturale che su quello normativo, delle azioni volte ad indicare al Parlamento Italiano una strada che possa invertire questa tendenza che vede lo Stato come promotore del gioco d’azzardo. Incentivare il gioco può portare alla dipendenza e rovinare la vita di molte persone, perché la ludopatia è una patologia a tutti gli effetti. Sono gli enti locali che si devono poi prendere cura di questi soggetti: è un circolo vizioso che deve essere contrastato e interrotto. Per queste ragioni stiamo lavorando attivamente per individuare forme opportune di attività, attraverso la collaborazione con altri comuni, Anci e associazioni come Libera e Diritto Pubblico».

Documenti associati

Per visualizzare i documenti in formato PDF è necessario aver installato l'ultima versione di Acrobat Reader, disponibile gratuitamente sul sito www.adobe.it
Per scaricare il download di OpenOffice accedere a www.openoffice.org