Comune di Pioltello
Fotografia area Comunicazione
12 gennaio 2012

NIDO DI VIA MONTEVERDI: GAIOTTO SPIEGA LA POSIZIONE DEL COMUNE

A seguito dell’accordo sindacale raggiunto, l’assessore ai Servizi Sociali fa il punto sulla vicenda che ha portato alla riorganizzazione del servizio. Sarà il Consiglio Comunale a decidere per la riapertura a settembre.

Pioltello, 12 gennaio 2012– L’Amministrazione Comunale di Pioltello intende esprimere ufficialmente la propria posizione nei confronti della questione del nido di via Monteverdi, di cui molto, anche a sproposito, si è detto.

Lo scorso lunedì 9 gennaio si è giunti alla firma dell’accordo tra l’Amministrazione Comunale, i sindacati di base delle educatrici. L’accordo è giunto dopo che l’Amministrazione si è trovata costretta a sospendere temporaneamente il servizio a seguito del mancato accordo durante l'ultimo incontro dello scorso 5 gennaio.
Lo stesso accordo è stato poi siglato lunedì 9 gennaio, alla presenza dei genitori. Il nido Monteverdi continuerà quindi la propria attività, almeno fino a giugno. Sarà poi il Consiglio Comunale, in seduta di approvazione del bilancio per il 2012, a decidere se il servizio potrà proseguire anche il prossimo settembre.

Sull’intera vicenda dichiara l’Assessore ai Servizi Sociali Saimon Gaiotto: «Siamo molto soddisfatti del fatto che alla fine l’accordo sindacale sia stato siglato ma soprattutto che il nido Monteverdi da martedì è già riaperto. Spiace però che a molti è sfuggito che qualsiasi giunta comunale deve amministrare al meglio le proprie risorse, in nome del principio dell’efficienza. Se ci sono molti posti vacanti nei nidi, ciò che traspare è una cattiva gestione delle risorse pubbliche, che ha poi ripercussioni sulla città. A settembre c’erano 22 posti liberi nei nostri asili. Ci si aspettava un’integrazione delle iscrizioni che non c'è stata, ora abbiamo addirittura 34 posti vacanti. Una buona amministrazione deve tenere conto di questi fattori e comportarsi di conseguenza, anche mediante una riorganizzazione dei servizi».

Gaiotto intende chiarire anche alcuni punti essenziali della vicenda che ha portato alla firma dell’accordo: «Quello che l’Amministrazione ha fatto è stato proporre una gestione diversa, senza che nessuno bambino perdesse il proprio posto. Prima di Natale abbiamo ascoltato le proposte delle educatrici e dei sindacati davanti ai genitori del Comitato di Partecipazione. Abbiamo accolto la proposta dei sindacati ma non si è giunti ad un accordo che garantisse il servizio ai bambini prima della riapertura del 9 gennaio, per questo abbiamo sospeso il servizio. Si è trasformata una pura trattativa sindacale in una mancanza di qualità del servizio e questa è il motivo della mia delusione ma proprio per questo, alle famiglie presenti il 9 mattina ho chiesto di essere presenti fino alla firma dell’accordo. Non avremmo mai voluto chiudere il nido, ma senza accordo non si poteva fare altrimenti, ne è dimostrazione che il giorno dopo, ad accordo siglato, in nido era già riaperto».

Gaiotto esprime anche un commento alla risonanza mediatica che la questione ha avuto: «Non mi è piaciuto il messaggio che è passato per tutta la faccenda. È sembrato che l’Amministrazione sia stata poco attenta all’intera vicenda, quando questa è la stessa amministrazione che ha attivato il servizio in via Monteverdi e che ha lavorato per migliorare la qualità degli altri nidi. Abbiamo fatto tanto anche per far sì che le educatrici fossero le figure di riferimento per i bambini e per i genitori, quel rapporto è stato un po' strumentalizzato. In tutta Italia, Sindaci di destra e di sinistra è da tre anni – da quando sono iniziati i tagli del Governo Berlusconi – che lamentano la criticità dei bilanci comunali. Alle famiglie ho già detto che non ci si può rendere conto delle difficoltà solamente quando queste ti toccano di persona. Inoltre resta il problema che in questo momento di crisi economica si è passati dai 120 bambini la lista d’attesa per gli asili ai 15 di oggi, che verranno chiamati nei prossimi giorni. Sono ormai molte le famiglie che non possono permettersi il nido, alla faccia del Governo Berlusconi che ha negato la crisi fino all’ultimo».

Altro punto fondamentale della vicenda riguarda la delibera di Giunta n. 129/2011, che interessa quelle famiglie sospese dal servizio d’infanzia per morosità. Su questo punto dichiara l’Assessore Gaiotto: «La delibera in questione non ha prodotto lo svuotamento dei nidi, come detto da qualcuno. C’è stata invece la dismissione di otto famiglie che avevano una morosità che andava dai 2000 agli 6000 euro. Sono famiglie che non pagano da anni o non l’hanno mai fatto. Il comune va incontro alle famiglie in difficoltà, non a chi, indipendentemente dal reddito, non intende pagare: noi non siamo un bancomat. Molte famiglie sono rientrate subito del debito, o lo stanno facendo, quando hanno capito che facevamo sul serio. Si è detto anche che abbiamo aumentato le rette: questo è assolutamente falso».
A questo proposito l’assessore presenta una novità sul calcolo dell’ISEE, importante nel determinare la retta da pagare: «Abbiamo predisposto una nuova modalità per il calcolo dell’ISEE, che tiene conto della situazione economica attuale della famiglia e non solamente di quella dell’anno precedente. Così, se una persona ha perso il lavoro o è in cassa integrazione, la sua retta verrà calcolata in base alla situazione dell’anno in corso e non di quello precedente.»

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