Comune di Pioltello
Fotografia area Comunicazione
03 Dicembre 2010

57 SINDACI MILANESI DI OGNI COLORE POLITICO DICONO 'NO' AI TAGLI DELLA FINANZIARIA CHE RIDUCONO DEL 90% I FONDI STATALI A SOSTEGNO DEI SERVIZI SOCIALI

Un taglio secco dei fondi statali a sostegno dei servizi sociali dei Comuni del 90% fra il 2010 e il 2011, da 780 milioni a 75 milioni a livello nazionale e da 4,6 milioni a 460.000 euro a livello di Asl Milano 2: è la sforbiciata-shock prevista dalla legge finanziaria ('legge di stabilità') in via di approvazione in Parlamento, contro la quale a Milano è partita una battaglia bipartisan di sindaci di centro-destra e centro-sinistra.

Sono 57 i primi cittadini di ogni colore politico del territorio della Asl Milano 2 (Est e Sud Milano: da San Giuliano Milanese a Melzo, passando per Rozzano a Pioltello, per un totale di 630.000 abitanti) che si sono dati appuntamento oggi al Castello mediceo di Melegnano, città sede della Asl, per lanciare dalla rinascimentale Sala delle battaglie la loro battaglia bipartisan. Portavoce di questa lotta sono stati i Sindaci di Pioltello Antonello Concas (centrosinistra), di Melegnano Vito Bellomo (centrodestra) e di Cernusco sul Naviglio Eugenio Comincini (centrosinistra).

I fondi tagliati dalla finanziaria sono due, quello per la 'non autosufficienza', dai 400 milioni del 2010 a 0 nel 2011, e quello per le 'politiche sociali', da 380 milioni quest'anno a 75,3 l'anno prossimo (sulla stampa sono apparse dichiarazioni del ministro Tremonti secondo cui il fondo per le politiche sociali sarà integrato con circa 200 milioni di euro, portando così il totale a 275 milioni, ma di certo non c'è niente). Entrambi i fondi finanziano, o meglio finanziavano, le attività dei cosiddetti 'distretti soci-sanitari', aggregazioni di Comuni limitrofi in cui sono suddivise le Asl (sono 8 nella Asl Milano 2, con comuni capofila Paullo, San Giuliano Milanese, Binasco, Rozzano, Pioltello, Cernusco sul Naviglio, Melzo e Trezzo), con l'obiettivo di applicare la legge 328 del 2000, che prevede appunto sinergie fra Asl e Comuni nella programmazione ed erogazione dei servizi sociali, attraverso i cosiddetti 'Piani di zona'. In sostanza, con la legge 328 i Comuni assolvono ad alcune funzioni di tipo socio-assistenziale, in collaborazione con le Asl e il terzo settore.

In particolare il fondo per la non autosufficienza finanzia le attività di assistenza domiciliare a disabili o anziani costretti a letto, mentre il fondo per le politiche sociali finanzia tutte le politiche di intervento sul disagio, da quello giovanile a quello sociale e quello economico.

Con la legge di stabilità in via di approvazione, il fondo per la non autosufficienza verrebbe ridotto a livello di Asl Milano 2 da 2,355 milioni a 0 e il fondo per le politiche sociali da 2,309 milioni a 460.000 euro.

Questo significa che i Distretti, ovvero i Comuni, saranno costretti a trovare altrove, ovvero nei propri bilanci, le risorse per continuare a garantire gli stessi servizi sociali: ma i bilanci dei Comuni sono anch'essi martoriati dai tagli ai trasferimenti statali, quindi c'è il serio rischio che i servizi sociali finanziati dalla 328 possano non essere più garantiti. Un grave danno che renderà lettera morta la legge stessa, che è quello di evitare che le persone non autosufficienti siano ricoverate in strutture come ospedali e case di riposo, con forte aggravio dei costi per la collettività.

Oltre al taglio di questi fondi, c'è anche il taglio del 55% di un terzo fondo: il Fondo Sociale Regionale, gestito direttamente dalla Regione Lombardia e finalizzato a finanziare i servizi (dagli asili nido ai centri di aggregazione giovanile ai centri anziani alla stessa assistenza domiciliare): si tratta di 5,2 milioni di euro quest'anno, che diventeranno 2,3 milioni l'anno prossimo, e addirittura 1,15 nel 2012, quando è previsto un ulteriore dimezzamento.

Nell'incontro di oggi, i 57 Sindaci hanno sottoscritto un documento in cui chiedono: al Governo e al Parlamento di rivedere i tagli previsti nella legge di stabilità per i due fondi 'non autosufficienza' e 'politiche sociali', mantenendoli ai livelli del 2010 (peraltro già molto ridotti rispetto al 2009); alla Regione Lombardia, nelle persone del Presidente Roberto Formigoni e dell'Assessore alla Famiglia e alla Solidarietà Sociale Giulio Boscagli, di concedere un incontro a una rappresentanza di Sindaci dei Comuni dei Distretti della Adl Milano 2, per formulare ipotesi alternative ai progetti di taglio indiscriminato dei fondi statali, e per rivedere anche il preoccupante e forte ridimensionamento previsto dalla stessa Regione sul Fondo Sociale Regionale.

“I tagli che potrebbero arrivare – ha dichiarato Antonello Concas, Sindaco di Pioltello, comune promotore dell'iniziativa di oggi e capofila di uno degli otto distretti della Asl Milano 2 – rischiano di compromettere definitivamente la possibilità per i Comuni di erogare servizi come l'assistenza domiciliare e i programmi di sostegno alle fasce di popolazione più fragili. La legge 328 del 2000, e la legge regionale 3 del 2008 che in Lombardia l'ha recepita e integrata, sono ottime leggi, che con questa finanziaria potrebbero diventare di fatto inapplicate. Chiediamo al Governo di rivedere le proprie decisioni, che come spesso accade ricadono pesantemente sui livelli locali dell'Amministrazione”.

“Riponiamo molta fiducia nella possibilità di trovare ascolto e sostegno nel Presidente Formigoni – ha assicurato Vito Bellomo, Sindaco di Melegnano –, che è da sempre attento alle politiche sociali e al sostegno alla famiglia. Confidiamo nella sua capacità di interloquire direttamente col Governo per farlo tornare sui suoi passi. Questa è un'iniziativa bipartisan, che non ha colore politico, e che va in un'unica direzione, quella dell'interesse delle famiglie e delle fasce deboli della popolazione”.

Documenti associati

Per visualizzare i documenti in formato PDF è necessario aver installato l'ultima versione di Acrobat Reader, disponibile gratuitamente sul sito www.adobe.it
Per scaricare il download di OpenOffice accedere a www.openoffice.org