Comune di Pioltello
Fotografia area Comunicazione
10 Maggio 2013

Il Sindaco Concas a Cinisi per i "Cento passi dei sindaci", in ricordo dei 35 anni dall'uccisione di Peppino Impastato

Anche il primo cittadino di Pioltello tra i numerosi sindaci che hanno partecipato alla due giorni organizzata da Avviso Pubblico e dall’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato.

Mercoledì 8 e giovedì 9 maggio il Sindaco di Pioltello Antonio Concas ha partecipato a Cinisi (PA) alla manifestazione “I cento passi dei Sindaci”, organizzata da Avviso Pubblico e dal’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato in ricordo dei 35 anni dall’uccisione del giornalista siciliano.
Tra le varie iniziative organizzate nel corso di questa due giorni dedicata alla legalità, in particolare mercoledì 8 è stato presentato da Avviso Pubblico il rapporto “Amministratori sotto tiro. Intimidazioni mafiose e buona politica”. All’iniziativa erano presenti anche Giovanni Impastato, fratello di Peppino, Salvatore Palazzolo, Sindaco di Cinisi, Giorgio Pighi, Sindaco di Modena e Presidente del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana e Umberto Santino, Presidente del Centro Impastato. A moderare Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico.
Giovedì 9, alle ore 10.30 davanti a Casa Memoria, si è poi svolta la marcia dei Sindaci e dei rappresentanti delle istituzioni che hanno aderito alla manifestazione, che hanno simbolicamente percorso i “Cento Passi” che separano Casa Memoria dall’ex casa del boss Gaetano Badalamenti. I Sindaci hanno camminato insieme non solo per ricordare la figura di Peppino Impastato, il suo pensiero e la sua lotta per la difesa dei diritti di
tutti, ma per sostenere i valori della legalità democratica e costituzionale.


Al termine della manifestazione, il Sindaco Antonio Concas ha dichiarato: «Ho deciso di partecipare a questa manifestazione per tre motivi precisi: innanzitutto, per ricordare degnamente Peppino Impastato e chiedere giustizia per un crimine così efferato. Ho partecipato anche per sottolineare l’importanza della lotta ai fenomeni mafiosi e della confisca dei luoghi del crimine organizzato. Infine, sono qui anche per ricordare quanto sia prezioso il fare informazione come faceva Peppino Impastato, e quanto sia fondamentale, ancora oggi, difendere l’informazione da tutte le forme intimidatorie».

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