Comune di Pioltello
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20 Novembre 2014

20 Novembre: Giornata internazionale dei diritti per l'infanzia

Il sindaco Carrer: “l'autodeterminazione di uno Stato non può prevalicare concetti basilari di etica”

Pioltello, 20 Novembre 2014– L'adesione dell'Italia alla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, firmata 1989, impegna il nostro Paese a impiegare sempre maggiori energie a tutelare i diritti dei più giovani, soprattutto garantendo quelle condizioni sociali, culturali e psicologiche che permettano loro una crescita serena ed equilibrata. La nostra Costituzione, all'articolo 31, già individua la protezione dell'infanzia e della gioventù come compito fondamentale della Repubblica.

Oggi, - Ha dichiarato il sindaco di Pioltello Cristina Carrer - ricordiamoci di parlare dei bambini e degli adolescenti, perché questa è una Carta universale, una Carta che tende ad affermare i diritti, compreso il diritto alla vita, dei più piccoli in tutto il mondo. Come possiamo tutelare i diritti dei bambini quando davanti ai nostri occhi vediamo il dramma del centro disabili di Lechaina, nel sud della Grecia, dove circa 60 ragazzi vivono in condizioni disumane: la mancanza di cure e supporto, l’uso di sedativi per i bambini autistici, la presenza di minori legati ai letti, l’uso di gabbie di legno usate come giacigli per i giovani con disabilità cognitive. Gabbie che si basano su un modello di cura coercitivo e rendono le persone con disabilità più facili da gestire per il poco personale a disposizione, ma non li trattano come esseri umani con dei diritti. Si parla di una struttura pubblica con sei dipendenti e una direttrice che, nonostante non percepisca lo stipendio da oltre un anno, ha deciso di combattere a fianco dei suoi piccoli pazienti. Un rapporto indignato e dettagliato è stato stilato nel 2010 dal garante per i diritti dei minori. Da allora, due ragazzi sono morti e la sitazione non è cambiata. Oggi, la riflessione che siamo chiamati a porci è che senso può avere parlare di diritti dei bambini quando, a causa della crisi economica che, come la Grecia, per mancanza di risorse economiche permettono tagli a settori così delicati? Dove inizia e dove finisce l'etica per cui situazioni di questo genere non dovrebbero essere neppure concepite lontanamente? L'autodeterminazione di uno Stato fino a dove può spingersi? Il ministro al Welfare ellenico ha rivelato come gli accordi con la Troika impongano alla Grecia dure rinunce. Tutto questo succede a un passo da noi.

Se andiamo più lontano arriviamo in Bangladesh dove lo sfruttamento minorile è una piaga che purtroppo continua nel tempo. I bambini di Dacca, la capitale del Paese, vengono costretti a lavorare in una fabbrica di palloncini a contatto con sostanze tossiche, esposti alle intemperie, in totale insicurezza. E così, i giochi preferiti dei più piccoli diventano il simbolo di un'infanzia negata, del dolore, della fatica.

Nel 2015 l'Italia ospiterà Expo e il tema sarà nutrire il pianeta, quando nel mondo ci sono bambini che, se sono fortunati, hanno diritto a un piatto di polenta ed erbe di campo, quel che basta per farli sopravvivere.

Sono questi i diritti violati che dovremmo tenere bene a mente. Parliamo tanto di economia e rischiamo di non avere più una generazione alla quale consegnare i nostri risultati.

Tornando a noi, secondo quanto emerge dal Rapporto UNICEF 2013 sul benessere dei bambini e degli adolescenti nei paesi ricchi e dalla Relazione annuale dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza i dati che riguardano il nostro paese sono davvero preoccupanti. Su 29 Paesi l'Italia, insieme agli altri Paesi dell'Europa meridionale, si trova nella terza fascia più bassa della classifica sull'indigenza infantile, con il 17% dei bambini sotto la soglia di povertà. In Italia oltre il 10% dei ragazzi non è iscritto a scuola, non lavora e non frequenta corsi di formazione. Molti di questi drammi sono da collocare a problemi di natura sociale molto più vicini a noi di quanto si creda. Basti pensare ai figli vittime collaterali dei numerosi casi di violenza famigliare, di abbandono, di maltrattamenti.

Occorre una mobilitazione sociale e culturale che aiuti a vedere i bambini come cittadini e individui dotati di diritti propri
 

 

Ufficio Stampa Comune di Pioltello

Nadia Giorgio

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