Comune di Pioltello
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18 Marzo 2024

“S.M.A.R.T.”, ATTIVA LA RETE DI SICUREZZA PER IL DISAGIO PSICOLOGICO GIOVANILE

L’associazione Aleimar capofila di un progetto rivolto ai minori, con Azienda Futura come partner e finanziato da Fondazione Cariplo, che vede tra i soggetti coinvolti ASST Melegnano Martesana, gli istituti comprensivi, Psiche&Soma e altri soggetti

Pioltello, 18.03.24 Un progetto di supporto psicoterapeutico per aiutare i minori in difficoltà. Presentato il 14 marzo scorso, presso il centro diurno “La Quercia”, lo “S.M.A.R.T. - Supporto Minori A Rischio e in Tutela” ideato da Aleimar, associazione melzese no profit di volontariato e cooperazione internazionale, con già altri progetti attivi a Pioltello, che fa da capofila dell’intero progetto e che avrà come partner Azienda Futura, l’ente strumentale del Comune per la gestione dei Servizi alla persona e alle famiglie. Finanziato da Fondazione Cariplo attraverso il bando “Attenta-Mente 2023”, lo scopo del progetto – già attivo – è di promuovere il benessere emotivo, psicologico e relazionale di almeno 50 minori di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, quindi la fascia di adolescenza e pre-adolescenza, quella più critica e che, soprattutto dopo il Covid, ha visto un incremento preoccupante di casi disagio psicologico gravi. Aggravati, spesso, in contesti di povertà educativa ed economica.

 

Una delle finalità del progetto è creare una rete di supporto: e infatti sono molti i soggetti coinvolti, a partire dall’ASST Melegnano e della Martesana con la divisione di NPIA – Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che parteciperà all’équipe multidisciplinare che si occuperà di identificare i casi da seguire e aiuterà a individuare i percorsi terapeutici adatti. Sarà poi “Psiche & Soma”, realtà già operativa a Pioltello, a fornire i servizi di psicoterapia infantile e adolescenziale necessari. Individuare gli utenti che necessitano di cure sarà poi un vero lavoro di squadra, che coinvolgerà non solo i servizi di Tutela Minori ma anche le scuole stesse: alla rete di “S.M.A.R.T.” hanno aderito infatti i due istituti comprensivi cittadini “Iqbal Masih” e “Mattei-Di Vittorio”, luoghi educativi e di aggregazione in cui per primi emergono problematicità e disagi che vanno segnalati. Tra i soggetti coinvolti anche APS RelAzioni, e i quattro oratori cittadini che prendono già parte a un altro progetto, “Incontro”, finanziato da Fondazione di Comunità di Milano, di cui Aleimar è capofila e Azienda Futura partner attivo: grazie a educatori esperti di un team in fase di definizione, contribuiranno anch’essi a intercettare situazioni che necessitano di attenzione.

 

L’intento non è di sostituirsi a servizi già esistenti, ma di migliorare l’intercettazione delle risposte di aiuto rivolte ai minori con disagi psicosociali, già individuati dalla Tutela Minori del Comune e della NPIA, aumentare gli interventi di cura di minori a rischio o già in tutela, oltre a migliorare i percorsi di cura già in corso o in attesa di essere avviati. La novità sarà soprattutto l’approccio terapeutico sistemico-familiare, in cui saranno le famiglie stesse a essere coinvolte in prima persona nel percorso terapeutico: «Bisogna dare degli strumenti alla famiglia affinché possano poi tentare di risolvere internamente, con le proprie forze, eventuali conflitti», ha spiegato Luca Dell’Aversana, coordinatore dei Progetti Italia di Aleimar. A questo scopo in particolare, sarà destinato lo spazio denominato “Ubuntu Hub” e che sarà ricavato proprio all’interno del centro diurno “La Quercia”, dove Aleimar sta già lavorando da tre anni fornendo un supporto educativo e psicologico a bambini e ragazzi segnalati dalla Pre-Tutela e Tutela Minori di Pioltello. Qui sarà allestito uno spazio protetto al cui interno «psicoterapeuti, mediatori linguistici, educatori potranno supervisionare le psicoterapie fatte con le famiglie, e tentare di costruire nel più breve tempo possibile una risposta d’aiuto – ha spiegato Dell’Aversana – Speriamo che molti interventi si possano risolvere attraverso l’approccio sistemico-familiare, ma sappiamo che comunque ci sono già tanti casi in cui probabilmente servirà un intervento più profondo e individualizzato». “Ubuntu” nella lingua bantu dell’Africa sub-Sahariana è l’identificazione nell’altro, il manifestarsi del sé attraverso le relazioni.

 

«La nostra città ha tante necessità reali e quindi abbiamo bisogno di progetti che riescano a calarsi sul territorio, e in tempi abbastanza brevi, perché i bambini crescono e in fretta e dobbiamo rispondere quando i problemi ci sono – ha detto la sindaca, Ivonne Cosciotti – e quella che Aleimar ha immaginato è una risposta a 360 gradi, e come Amministrazione siamo contenti di esserci e di accompagnarvi come possiamo». La sindaca ha poi ringraziato tutti i soggetti coinvolti, da Fondazione Cariplo «per aver creduto in questo progetto, ad Azienda Futura, in particolare chi ha lavorato per fare in modo che queste sinergie con l’associazione e il Comune abbiano potuto portare buoni frutti. E poi le scuole e i dirigenti, perché sono loro la prima frontiera, prima ancora dei nostri uffici, nell’individuare i disagi e le richieste d’aiuto. Ringrazio anche “Psiche&Soma” che raccoglie il bisogno e lo elabora. E un grazie speciale ad Aleimar per la loro visione di esserci con intelligenza, ma esserci subito. Mi auguro che queste collaborazioni, che passano attraverso bandi vinti, possano poi continuare perché i limiti dell’Amministrazione comunale sono anche quelli dei bilanci: abbiamo sempre più competenze e sempre meno soldi, e rispondere a tutto è veramente faticoso».

 

«Ringrazio anch’io tutti i soggetti coinvolti, da Fondazione Cariplo che ha creduto in qualcosa di importante e che manca in termini di servizio attuali, ad Aleimar, ASST, Azienda Futura e Psiche&Soma – ha dichiarato Mirko Dichio, assessore ai Servizi sociali – E sottolineo che qui, a Pioltello, la rete si fa davvero sul territorio, si lavora già con le scuole e gli oratori, per rispondere alle esigenze e difficoltà che emergono sì in condizioni di povertà culturale ed economica, ma non bisogna limitarsi a collocare queste problematiche in un certo tipo di realtà: perché purtroppo il disagio psicologico è trasversale ed emerge anche in contesti di apparente serenità e stabilità in cui non ci sono problemi di integrazione sociale. Per questo bisogna fare particolarmente attenzione e cercare di fornire un supporto il più ampio possibile».

 

 

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