Comune di Pioltello
Fotografia area Comunicazione
30 Novembre 2010

ROM, IL PERFETTO DI MILANO E DON COLMEGNA A PIOLTELLO PER SUGGELLARE LA FELICE CONCLUSIONE DI UN PROGETTO DI INTEGRAZIONE UNICO IN ITALIA

Il Prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi e don Virgino Colmegna, presidente della Casa della Carità, insieme al Sindaco di Pioltello Antonello Concas, hanno partecipato oggi alla presentazione dei risultati di un progetto di integrazione dei rom unico in Italia, realizzato nella nostra città e denominato 'Scuola e Integrazione'.

Il programma, che puntava a prevenire forme di illegalità e microcriminalità, e quindi a garantire la sicurezza sociale in città, attraverso la frequenza scolastica dei bambini e l'inserimento lavorativo degli adulti, ha coinvolto 12 famiglie Rom, per un totale di 57 persone (25 adulti e 32 minori), ed è stato avviato dal Comune di Pioltello in collaborazione con la Prefettura di Milano e la Casa della Carità sin dal maggio 2009, ovvero tre mesi prima della grande operazione di bonifica e messa in sicurezza, il 6 agosto 2009, dell'area della Cascina Bareggiate all'interno del Parco delle Cascine, nella quale alloggiavano abusivamente, in stato di pericolo per le condizioni di fatiscenza dell'edificio, circa 200 rom. A distanza di un anno e mezzo dalla partenza, la prima fase è felicemente conclusa, e tutte le famiglie sono state inserite.

Un aspetto fondamentale del progetto è appunto la pianificazione: l'operazione di pubblica sicurezza nel grande edificio rurale non è stata fine a sé stessa, ma solo un passaggio, non estemporaneo, di un programma predisposto da tempo e proseguito nei mesi successivi. Questa pianificazione lungimirante è stata una scelta politica dell'Amministrazione, in particolare del Sindaco Antonello Concas, vero ispiratore del programma, ed è stata finalizzata a evitare che dopo la demolizione della cascina i suoi ex occupanti abusivi si sparpagliassero come di consueto in altre zone della città o della provincia di Milano, spostando solo di pochi chilometri i problemi di convivenza con i residenti.

Lo spirito del piano è stato quindi la prevenzione, nella convinzione che solo l'educazione dei bambini, la loro regolare frequenza scolastica e l'acquisizione sin dalla tenera età dei valori della convivenza civile e del rispetto della legge possono formare persone coscienti, che pur nella diversità culturale e nella specificità del proprio stile di vita possono convivere armoniosamente con il resto della popolazione, senza derive nell'illegalità e nella criminalità.

Agli adulti e bambini inseriti nel programma 'Scuola e Integrazione' è stata data la possibilità di continuare a vivere, seppur provvisoriamente fino alla conclusione del progetto, nell'area della cascina demolita, ma questa volta con pieno diritto legale e con tutti i requisiti sanitari, non più in un edificio fatiscente ma in un'area di sosta attrezzata con dignitose sistemazioni abitative.

La scelta delle 12 famiglie è stata fatta sulla base di precisi e rigorosi requisiti:

che i bambini fossero stati iscritti e avessero frequentato le scuole del territorio di ogni ordine e grado nell'anno scolastico 2008-2009 all'epoca in via di conclusione;
che i familiari maggiorenni non avessero commesso reati contro la persona o non fossero implicati in indagini su tali reati;
che tutti gli ammessi al programma si impegnassero a rispettare i contenuti del patto per la legalità e socialità.

L'Amministrazione, da parte sua, si è impegnata a favorire l'inserimento sociale e lavorativo dei capifamiglia, attraverso i Servizi Sociali guidati dal dirigente Franco Bassi e dall'Assessore Saimon Gaiotto. con la collaborazione della Casa della Carità: in qualche caso è stato trovato un lavoro in Romania, nella maggior parte dei casi lavori socialmente utili in cooperative o aziende sul territorio milanese, ferma restando per tutti la rigorosa osservanza della frequenza scolastica dei figli, numerosi in tutte le famiglie, e tenuti in questo modo al riparo da qualsiasi impiego in attività di accattonaggio o addirittura illecite. Via via che i capifamiglia venivano inseriti lavorativamente e quindi socialmente, lasciavano l'area insieme alle loro famiglie, in qualche caso tornando in Romania (2 famiglie) in altri acquistando una casa (2) o affittandola in un immobile comunale (1), in altri infine trovando alloggio presso le strutture della Casa della Carità (7).

Nel periodo di 18 mesi in cui accadeva questo, le forze dell'ordine hanno registrato a Pioltello e in tutto il circondario una sensibile diminuzione dei reati contro il patrimonio, mentre rilevamenti fra la popolazione 'fragile', come gli anziani, evidenziavano una percezione di maggior sicurezza. Adesso l'area di sosta è completamente libera dalla presenza delle 12 famiglie, e il Parco delle Cascine, per il quale il PGT prevede il completo passaggio in mano comunale e la riqualificazione, può finalmente essere utilizzato per i fini previsti”.

“Questa iniziativa – ha affermato il Prefetto di Milano – rientra in uno dei punti previsti dal piano di interventi per superare l'emergenza nomadi, che a Pioltello ha trovato puntuale applicazione grazie alla collaborazione dell'Amministrazione comunale”

“Questo progetto è stato un grande successo – dichiara il Sindaco Concas –, un esperimento unico a livello nazionale che dimostra che esiste una strada diversa da quella spesso utilizzata, basata sulla partecipazione della città e sul coinvolgimento delle scuole, che hanno dato una risposta eccellente, le parrocchie, che hanno svolto un ammirevole ruolo di accoglienza, nello spirito più volte solennemente ricordato dall'Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, e anche la realtà produttiva, che si è fatta carico dell'inserimento lavorativo dei capifamiglia. Grazie all'appoggio della Casa della Carità di don Virginio Colmegna e al sostegno della Prefettura di Milano a partire dallo stesso Prefetto Gian Valerio Lombardi, abbiamo quindi raggiunto un obiettivo alto: coniugare accoglienza e legalità dando una risposta al malessere della cittadinanza, sicuramente preoccupata dalla forte presenza di rom in città, senza però fare inutili azioni di forza. E gli stessi rom hanno pienamente collaborato, come dimostra la totale assenza di incidenti nel corso dell'intero progetto. La Polizia Locale, che ringrazio anch'essa, ha garantito il regolare svolgimento delle operazioni contribuendo alla riuscita di un'operazione complicata ma di grande successo”.

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