Comune di Pioltello
1 Settembre 2012

Carlo Maria Martini

Il ricordo del Sindaco Concas

 

La notizia della morte del cardinale Martini ci coglie sgomenti e impreparati, la nostra città esprime il più grande cordoglio per la scomparsa di una figura di riferimento per tutti i credenti e non, cristiani di diverse confessioni, uomini e donne di buona volontà.


Uomo di grandissima spiritualità e straordinaria cultura; prete e pastore della sua gente e al tempo stesso fine intellettuale che dialogava con tutti (la cattedra dei non credenti fu una stagione di dialogo mai vista prima); biblista apertissimo al dialogo ecumenico, prefigurazione di quel cristianesimo che va oltre le etichette della Chiesa; vescovo attento ai temi della vita, capace di distinguere con chiarezza fra eutanasia e volontà del malato, ben oltre la propaganda che alcuni fanno su temi su cui bisognerebbe riflettere con attenzione e rispetto (come ha sempre fatto lui, appunto); studioso dei media capace di stare nella loro stessa cornice: non è un caso che la sua lettera pastorale del 1991, “Il lembo del mantello”, costituisca ancora oggi un punto di riferimento per chi (credenti o no) si occupa di comunicazione.

 

Ma soprattutto Carlo Maria Martini era persona attenta alle persone.

Tutte le persone, potenti e umili, indifferentemente.

 

Ho ancora un ricordo vivissimo dell’occasione in cui ho avuto il privilegio di conoscerlo personalmente, in quanto facevo parte del gruppo oratoriano che aveva organizzato i festeggiamenti per il 25° di sacerdozio di Don Gianni Guzzetti.

Mi fu presentato, in maniera veloce, come sempre accade in quelle occasioni, ma ci conquistò immediatamente quando accettò di scendere al Bar dell’Oratorio e bere un tè con noi.

In realtà quel momento si tramutò in un simpatico momento di conoscenza reciproca, con domande a ripetizione su tutte le tematiche che attraversavano la società di allora, finché non fu liberato da Don Franco Maggioni che lo portò via.

 

Sento ancora oggi la commozione di quel momento. Perché per lui erano importanti tutte e tutti, senza distinzioni. Ricordo che cercava di rispondere a tutte le domande.

 

L'ascolto come cifra distintiva del suo essere prete, vescovo, uomo, cristiano.


Il dialogo non è la relazione fra me e te. Il dialogo è la parola che sta in mezzo, che a tutti è data ma che a nessuno appartiene in maniera esclusiva”.

 

Carlo Maria Martini ha fatto del dialogo, di questo modo di intendere il dialogo, lo stile della sua vita. Seguire il suo esempio di uomo del dialogo è il modo migliore di ricordarlo.

 

Antonello Concas